lunedì 1 settembre 2014

L’ipocondria della gravida

E’ il primo settembre e da una settimana sono rientrata dalle vacanze. Quest’anno abbiamo deciso di concederci le ferie d’agosto, cosa che in Svizzera tedesca è tutt’altro che popolare. Ci siamo sentiti molto latini. E siccome siamo andati a Sud abbiamo anche avuto l’occasione di vedere il sole, almeno per un po’. Poi vabbé siam partiti con le infradito e siamo arrivati con il piumino. Questo si sapeva. No, non vi tedierò con le previsioni del tempo, tranquilli.


Di ritorno in ufficio mi sono messa ad elaborare tutto il lavoro arretrato e, credetemi, era tanto. Così, giusto per non perdermi nei meandri della carta, delle e-mail e delle telefonate, ho pensato bene di fare un po’ d’ordine (io e la parola ordine non apparteniamo allo stesso sistema solare, ma tant’è…). 
Così nel maldestro tentativo di mettere a posto i numerosissimi e incasinatissimi file del computer, è saltato fuori qualcosa di, diciamo così, privato. Uno di quei file che hai salvato sul computer del lavoro, nemmeno sai perché, e che adesso ti ritrovi ad aprire per vedere se è il caso di tenere o di buttare.

Ed è proprio così che è saltato fuori un mio vecchio post. Cioè un post scritto, ma mai pubblicato. Che carrambata, gente! Un articolino nato durante la mia gravidanza. Perché io questo blog ho cominciato a scriverlo dopo la nascita del bebito, sebbene già prima la voglia mi pizzicottava le dita. E così eccolo qua. E a leggerlo ora mi sembra una cosa così privata, così antica. Eppure non è mica passato un secolo, no?
Ve lo regalo. Godetevelo, perché è davvero simpatico (almeno così mi sembra. Sarà che l’ho scritto io). Indicato per donne in gravidanza. Tranquilli, non sono di nuovo incinta.

L’ipocondria della gravida

E’ cosa ormai risaputa: il nostro tempo è caratterizzato dalla paura. Più o meno qualunque cosa potrebbe ucciderci (si sa, la vita per sua natura è mortale).
Abbiamo paura di ammalarci, paura di perdere il lavoro, paura di essere derubati, paura di un po’ di tutto, insomma.

Ma il fatto che ora, che aspetto un bambino (e già!), io sia un po’ disturbata da timori (un po’ disturbata è la cosa migliore che mi sia uscita, diciamo che oscillo dal terrore all’inebetita beatitudine) questo è quanto meno stranino. Ci ho pensato molto, in effetti. E sono giunta alla conclusione che, per quanto probabilmente affetta da “ipocondria della gravida”, (malattia che mi sono inventata in questo momento, e che forse presto sarà inserita nel DSM, se già non c’è) la colpa è mia solo in parte. Nel senso che “l’ipocondria della gravida” è un fenomeno sociale. O meglio una diffusa malattia sociale. Mi spiego: sarà che tutti amiamo le storie dell’orrore (e anche qui ci sarebbe da pensarci un po’ su), sarà che ognuno ha sempre qualcosa da dire, sarà anche che la gravidanza altrui provoca tanta felicità ma anche tanta invidia (o almeno credo), sta di fatto che dal momento in cui ho fatto il mio “coming out” a tre mesi suonati di gravidanza (tre mesi in cui l’ho tenuta nascosta come il terzo segreto di Fatima, anche quando mi hanno trovata buttata a polipo sulla fotocopiatrice in preda alla nausea), dopo i bacetti, le congratulazioni e la “tanta felicità” arriva la fase “io ne ho una da raccontarti”. Ed ecco che nasce l’ipocondria della gravida, come fenomeno sociale.

Qui di seguito riporto qualche esempio:

“Hai già pensato al parto??” (oddio,no, ancora non ci ho pensato, sono di tre mesi!)
“No perché, una mia amica ha appena partorito. Poverina (cominciamo bene!) sai, lei pensava che insomma, sì è una cosa dolorosa, ma si fa! Sai poi lei si è preparata molto ed è anche una tipa molto, molto sportiva. Comunque è andata malissimo “ (E qui mi fermo…vi risparmio i dettagli trucidi).

“Ohhh che bello sei incinta?? Senti lo vuoi un consiglio (ma anche no!) non ingrassare tanto, io conosco una che è diventata una balena gigante e non è mai riuscita a perdere i chili di troppo…ti consiglio di prendere al massimo…8 kg? (sì cara, e sti gran cazzi…scusate la volgarità.)

“Ohhhh, che bello sei incinta! Spero che vada tutto bene, sai una mia amica poverina ha perso il bambino che era di 5 mesi. Poverina". (Grazie per la notizia, mi mancava, ora sono moooolto più serena).
E via di seguito.

Come se non bastasse poi esiste questa gran bella cosa che è l’internet (e sì, con l’articolo). Grande fonte 
d’ informazione e di ipocondria della gravida dilagante. Sull’internet le leggi tutte, le senti tutte, tutte ma proprio tutte. L’internet rappresenta la migliore cassa di risonanza di ansie generalizzate. Grazie all’internet ho perso il sonno più di una volta. E grazie all’internet ho scoperto che “l’ipocondria della gravida” dilaga indisturbata e c’è chi è in fase molto più acuta della mia.

Ma lasciate che vi racconti una storia, giusto per tranquillizzarvi.

Dunque, sono all’inizio, inizio, tipo di 7 settimane. Primo controllo fatto, è tutto ok. Tanta felicità. Venerdì sera: vengo presa da dolori al basso ventre, direi piuttosto fastidiosi. So che i dolori all’inizio sono normali, me l’ha detto il medico. Vado a fare pipì e sulle mutande trovo una crosticina rossa tipo caccola del naso. Panico. Cerco di non pensarci. Panico. Analizzo la crosta e mi dico “ma dai, cosa vuoi che sia”. Panico. Cerco di distrarmi. Panico. Torna a casa il mio compagno dal lavoro, gli dico che ho dei dolori e che ho trovato la crosta. Nessuna reazione particolare.
Vado sull’internet alla ricerca di delucidazioni. Leggo su un forum “anche a me è successo ecc..ecc.. “ e la storia ha un finale horror. Ora sono veramente in panico.

Il mio compagno è all’oscuro della mia consultazione sull’Internet, se dovesse scoprirlo la storia potrebbe avere un finale horror, ma in un altro senso.
Vado a letto. Non dormo. Giungo alla conclusione che “vabbé è successo a tante prima di me, ci riproveremo presto”. Sabato mattina, tiro giù lui dal letto: “ io vado al pronto soccorso”. Occhi assonnati “va bene, ma prima facciamo colazione”, “ no, andiamo subito…vabbé prendo il caffè”. Andiamo al pronto soccorso (che è a circa 300 metri da casa, molto positivo se affetti da ipocondria della gravida), aspettiamo 2 ore (tante scuse ma purtroppo la ginecologa di turno ha avuto un urgenza ed è in sala operatoria). Nel frattempo un lampo mi attraversa la mente: e se non fosse niente? E se sono veramente fuori? E se non fossi andata sull’internet? E se così fosse, sull’Internet non ci andrò mai più! (Come no!).
Arriva il mio turno, mi tremano le gambe. Racconto al medico dei dolori e delle crosticina. 

Mi fa immediatamente un’ecografia. Mi prende o il sangue. Mi rivolta come una calza. Conclusione: è tutto ok. Forse i dolori sono provocati da una ciste che ho in un’ovaia (e che ho da un po’), forse sono i normali dolori dell’inizio della gravidanza. “E la crosticina rossa?”. Il medico fa spallucce, come a dire “e io che cacchio ne so”. Bene.
Ci ho pensato su. Credo che la crosticina fosse veramente una caccola del naso. Sono andata al pronto soccorso per una caccola.


Sono ufficialmente fuori.

5 commenti:

  1. Ahahaha, sei sempre fortissima!!! Io grazie al cielo mai stata affetta da questa sindrome, in gravidanza sono sempre fin troppo easy!

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    1. Vorrei riuscire a fare tanti cuoricini... non ci riesco! Allora te lo scrivo: tanti cuoricini!

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  2. io ti vorrei come dirimpettaia di casa

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    1. Ma sei un medico? No perché se sì, mi trasferisco subito :-)
      Un salutino e grazie grazie grazie!!

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  3. Mi è capitato sotto per caso mente "sull'Internet" cercavo "ipocondria" per farci un articolo. Favoloso!!!! Sono schiattata dalle risate e sinceramente rivedo in ogni capoverso pezzi di vita vissuta da amiche e da me. Veramente bravissima. Ciao e spero che avrai continuato con queste divertenti avventure!

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