giovedì 26 settembre 2013

Alle dieci.

A volte, ve lo dico, basta proprio poco poco.
Sono in meritata vacanza, nel senso che non sto andando al lavoro e che mi sono presa qualche meritato giorno, di meritata pausa. L'ho fatto perché altrimenti mi veniva l'esaurimento. L'ho fatto anche se non avevo in programma nessun viaggio.
Ebbene queste son vacanze a chilometro zero:  vacanza a casa mia. Casetta mia per piccina che tu sia eccetera eccetera.
Non faccio le vacanze a casa da non mi ricordo quando. Forse da mai. Se ci penso bene le ultime “ferie casalinghe” sono state durante la maternità, ma non è che fossero proprio ferie. Quindi ecchecazz, non le faccio da mai. E adesso le sto facendo. Oh!


Sì lo so che voi siete stati su spiagge assolate a rosolarvi, che siete andati a fare le vacanze adventures in quel campeggio lì dove il bagno non c'era e dovevi farla un po' dove capitava (si, dai anch'io son stata all'alpe qualche giorno), sì lo so che voi c'avete gli amici con la casa al mare che vi hanno ospitati ed era tutto troppo figo. Si lo so.

Ma io, cari amici e amiche, ieri mattina ho ricevuto il regalo vacanziero delle vacanze che tutte le  mamme sognano. Ho avuto un'esperienza che da sola basta una vacanza. Ho avuto un'esperienza al limite del paranormale.
Ebbene ho dormito fino alle dieci. Ta da da da. Avete capito bene. Non dormo oltre le otto del mattino da almeno venti mesi. E le otto del mattino è già un buon orario. Diciamocelo.
E' che in questi giorni anche il mio compagno è a casa e non per ragioni vacanziere (purtroppo. E qui chiudo). Ieri mattina si è alzato, ha vestito il bebito, l'ha accompagnato nel bosco. Di tutto ciò ho ricordi un po' confusi, sta di fatto che è successo...
Poi è rientrato, non mi ha svegliata e ha atteso con calma che io mi svegliassi. Spontaneamente.

E io mi son svegliata. Alle dieci. Niente sveglie pronte a suonare, niente piedini in faccia, niente bambini che tentano di fare stage diving dal lettone, niente manate sul naso. Niente di tutto ciò. Per la prima volta dopo molto, ma molto tempo ho avuto la possibilità di autosvegliarmi, di aspettare con calma che i miei occhietti si aprissero da soli.

E poi alle dieci (scusate la ripetitività ma quando ci vuole, vi vuole) lui mi ha preparato il cappuccino. Con tanta schiuma, come piace a me. Ho bevuto il cappuccino con calma, letto il giornale, bighellonato per casa, perso tempo.
A onor del vero c'è da dire che durante la mia lunghissima mattinata di nanna, ho sognato il mio licenziamento, causato dalla mia assenza dal lavoro. Della seria non ce la posso fare.

Insomma, và. Queste si che son vacanze.
In compenso stanotte sono stata svegliata: alle due e mezza, alle quattro e un quarto, alle cinque e poi alle sette. Insomma, non si può mica sempre essere in vacanza. Sigh.

3 commenti:

  1. Ahahahah, il finale mi ha fatto sganasciare!!! Scusa, ma mal comune...
    Complimenti all'uomo che ti ha pure coccolato al risveglio. Sì queste sono decisamente vacanze :)

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  2. Sai che adesso lavoro anche io fuori di casa? Ah Ah Ah. quello che cercavo, l'indipendenza!
    Corro su e giù e non ti dico che tetris che abbiamo tra tagesmutter e nonni, guarda.... ma fammelo dire: ne avevo bisogno, per uscire di casa, dall'orto e mettermi una volta tanto i tacchi, anche solo per 4 h e manco tutti i giorni!

    E d'altra parte apprezzo di più stare a casa gli altri giorni che non vado a Valencia. Infatti vedi, ti leggo, perché domani non mi alzo alle 6.30!

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    1. Ah bella! Benvenuta nel club di quelle che ce la fanno a fare tutto (o quantomeno ci provano!). Che alla fine sta storia della mamma lavoratrice è un po' come una festa super affollata: chi è dentro non vede l'ora di uscire e chi è fuori non vede l'ora di entrare. Però c'hai ragione, và: in fondo fa bene uscire un po' di casa, concentrarsi su altre cose....mettersi i tacchi (dici sul serio?) è sicuramente qualcosa di positivo. Ma... a parte tutto, come va il lavoro?

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