mercoledì 10 aprile 2013

sì viaggiare, gratis zum mitnehmen!

E' nel percorso mattutino verso il nido che ultimamente faccio degli strani incontri
Settimana scorsa, mentre accompagnavo il bebito alle sette e mezzo del mattino (sì, avete capito bene!) mi ferma una tizia e mi chiede "scusi, sa dov'è l'ospedale?" e io felice di sapere la risposta "laggiù, sempre dritto, poi giri a destra...", e lei "no, non è lì" E io "mmmm, sì è lì...ci passo davanti tutti i giorni" e lei "no, no non è lì". E rimane lì impalata a fissarmi. E io rimango impalata a fissarla. Il bebito emette un "ehhhhhhh", giusto per rompere il ghiaccio, e io me la filo borbottando qualcosa.

Ieri ci svegliamo un po' in ritardo e il percorso verso il nido si trasforma in una corsetta mattutina. Dovete sapere che vicino a casa mia si trova la sede dell'Unione internazionale delle Poste. Non ho idea di cosa sia, ma credo sia la posta delle poste..no, giusto per dire. In pratica è un grande palazzo pieno di gente vestita bene che facosenonspecificate.
Vabbé, mentre sto correndo, mi si avvicina una ragazza tutta in tiro che, Vuitton alla mano, caccia fuori un IPhone e mi chiede in un inglese un po' incerto: "scusi, sa dove si trova questo posto" e mi indica sulla cartina la sede dell'Unione delle poste. Mi fermo, nonostante il ritardo, perché sono gentile e poi so dove si trova il punto da lei indicato sulla cartina. Le dico, in un inglese un po' incerto "si, è in fondo a questa via, sulla destra c'è un grande palazzo...." e lei "no, non è lì" e io "Le assicuro che è lì" e lei " no, ci sono già stata lì e non è lì". Al ché io la guardo con aria confusa e le dico "eehhhh, allora non lo so" e il bebito le regala uno dei suoi migliori sorrisi quadridente. Lei però non molla, mi guarda con occhi sgranati e mi dice "ma io ho fatto tutto quello che c'era scritto e ho un colloquio di lavoro, guardi!" e mi mostra l'IPhone con le indicazioni del numero di tram da prendere. Io le dico "si, si il tram è giusto!". A quel punto mi guarda con una faccia un po' da "Eureka" mi fa "adesso chiamo!" e si infila in una cabina telefonica, dalla quale esce dopo tre secondi gridando verso di me "ma funziona solo con la carta di creditoooo!!!!". Io vorrei dirle che potrebbe usare l'IPhone per telefonare, ma lascio perdere anche perché sento palpabile la sua disperazione. Così, nel momento in cui passa un'altra mamma con appresso due pargoli, le dico "ecco, chieda a lei!" e me la svigno spingendo il passeggino manco fossi una di quelle mamme jogger esaltate. E nel frattempo penso che devo avere una faccia un po' così, visto che nessuno mi da retta. Pare però che l’altra mamma l’abbia convinta a mettersi sulla buona strada.

Nell'andare a prendere il bebito all'una, invece, mentre sto pensando che ultimamente scarseggiamo un po' di vestitini e le manichine stanno diventando un po' troppo corte, scorgo in lontananza un "gratis zum mitnehmen". Che sarà mai?
Dovete sapere che qui (e non solo qui, immagino) esiste questa simpatica usanza secondo la quale, se si hanno cose vecchie in casa che ancora sono in ordine ma non servono più, le si mette per strada con sopra un cartellino "gratis, zum mitnehmen" che starebbe a significare "gratis da portare via". E' una cosa frequentissima, tant'è che almeno una volta alla settimana nel mio quartiere si può trovare roba in giro. E pare che funzioni perché, di solito, dopo qualche ora le cose sono belle che sparite. Io una volta ho trovato per strada una lampada bellissima e nuovissima, ad esempio. Un ottimo esempio di decluttering e riciclo!
Ma torniamo a noi: scorgo in lontananza il cartellino “gratis zum mitnehmen” e sotto di esso due grossi sacchi rossi. Mi avvicino e capisco che i sacchi sono pieni di vestitini per bebé, guarda caso proprio della taglia del bebito, lavati e piegati con cura. Siccome sono di corsa (e te pareva) non mi fermo a ravanare per strada, mi porto direttamente le borse a casa, vado a prendere la creatura al nido e poi mi metto lì con calma a scegliere. Quello che ne resta (molti vestitini da bambina) lo rimetto sotto il cartellino “gratis da portar via”.

E quindi mi ritrovo a pensare che, a volte, è proprio durante gli spostamenti “automatici” che avvengono cose  sorprendenti. E’ solo che non ci prendiamo mai il tempo di rendercene conto. Insomma pensiamoci bene, quante cose strane ci sono successe mentre aspettavamo il verde del semaforo, eravamo in coda alla posta o alla cassa del supermercato, mentre stavamo andando o tornando dal lavoro?
Il mio viaggio verso il nido dura 15 minuti all’andata e 15 minuti al ritorno. E ogni giorno me ne capita una.
Insomma, vi dico che mi è venuta voglia di viaggiare. Non so come son arrivata a questa conclusione ma ci sono arrivata. Ma quando finisce novembre? E quando arrivano le vacanze?

Vi lascio con qualche foto dei vestitini “gratis zum mitnehmen”. Che dire, carini no?





1 commento:

  1. Figa sta cosa del gratis zum nonsochè! Solo in Italia ste cose non si fanno uffa!!! Anzi pare brutto pure prendere i vestiti di amici e parenti per alcuni!

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