lunedì 29 aprile 2013

Vita spericolata

Giusto l'altro giorno stavo ascoltando la radio, cosa che faccio assai raramente. Il cielo era grigrio, il bebito malaticcio, io avevo le occhiaie scavate con la scavatrice e un sonno primordiale.
Alla radio passava vita spericolata di Vasco Rossi. E ho pensato, che botta di vita! Questa vita è spericolata davvero.
Così mi è venuto in mente quello spot anni '90 della Chicco. Ve lo ricordate? No? Ecco qui, giusto per rinfrescarvi la memoria.


Avete osservato bene lo spot? Tutto inizia con la simpatica nonnina con pappa sull'occhiale, poi si passa ai vari papà in stile "tre scapoli e un bebé", poi sempre il papà con il biberon in mano in preda a vicissitudini notturne, la mamma che fa la fotografa di moda e il figlio le butta il succo sulle foto, il papà che passeggia per far dormire la creatura mentre la mamma lavora al computer.
Era il 1995, il pantoloncini sgargianti da ciclista andavano per la maggiore, io usavo dei nastri per capelli colorati, bracialettini di plastica e morivo dalla voglia di sapere quale regalo era in allegato al Cioè della settimana. Il poster dei Take That capeggiava nella mia stanzetta. Era un'epoca così...non so come dire, spensierata, ecco. Tutti quanti sembravano avere dei grossi occhiali rosa con i quali osservavano il mondo. Credo che i pubblicitari della chicco indossassero gli stessi occhialoni rosa quando, nella loro grande sala riunioni, si devono essere detti: "si facciamolo così lo spot, il papà che mette a letto i bambini, la donna in carriera che è anche mamma, dai, si che roba young, fresh, attuale, cool!". In effetti il risultato è divertente, così yuppi che ad un certo punto hai paura che la mamma con il computer cacci fuori un cellulare gigante alla Gekko.
E vabbé, si sa che la pubblicità raramente è veritiera. Però io lo spot me lo ricordo bene e mi ricordo anche che lo guardavo credendoci veramente, con i miei occhiali rosa ben fissi sul naso. E naturalmente me lo ricordavo ben diverso, molto ma molto meno stereotipato.
Dopo aver cercato la pubblicità chicco su youtube mi è capitato di rivedere due spot che hanno segnato la mia infanzia: la réclame del "cristal ball" e quella della "fabbrica dei mostri". La prima cosa che mi è venuta in mente è: ma chi comprerebbe mai tali schifezze ai figlioli? come minimo contengono orribili chimicate pronte a bloccare la crescita! Eppure le compravamo ugualmente e il problema chimicata non ci sfiorava minimamente. Era un'epoca così, si consumava, si credeve alla TV, era tutto leggero e spensierato, si credeva veramente agli stereotipi dei giovani in carriera, alla famiglia della barilla, al giralamoda e alle ville di polly pocket con piscina annessa. Guardavamo la TV per ore e nessuno sembrava preoccuparsene, mangiavamo una schifezza frizzante dal nome "Tiki" senza pensare di morirne sul colpo. Eravamo un po' rincoglioniti, ecco.
Non so se tutti indossassero gli occhiali rosa o se il rosa sia stato semplicemente il colore della nostra dolce e spensierata adolescenza. Mah!

Sta anche di fatto, però, che quando si inizia a guardarsi indietro, vuol dire che si sta invecchiando per davvero.
Oh cacchio.

6 commenti:

  1. Guarda Rosy che il tuo problema è che ti sei accoppiata con un chimico! IO ai miei figli le schifezze continuo a darle (a tutti e 5)...fanno anticorpi! W i cristalball! Questo post cmq spacca. ti lovvo, come sempre

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    1. Ti lovvo anch'io a te e a tutti i tuoi 5 marmocchi mangiachimicate!

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