martedì 12 febbraio 2013

L'equilibrista presa male

Ci sono giorni come questi dove mi sento un'equilibrista: lavoro, casa, bebito, tata, inserimento al nido, pasti, piatti sporchi, lavatrici, cena, tetta, letto. Il tutto camminando sul filo, concentrata, attenta e tesa. Il tutto nella consapevolezza che basta un'incertezza, un passo falso, una bazzecola per farti finire dritta per terra.
Sarà anche l'inverno, sarà anche la neve, sarà quel che sarà, ma le mie giornate, di questi tempi, sono un tantino dure. Fisicamente, emotivamente e a tratti anche psicologicamente (mettiamola così!).

Confesso che a volte mi manca la mia vita di prima (ecco l'ho detto!). Mi manca il cinema, lo spostarsi facile e senza problemi, le cene io e lui da soli a parlare di cose che non c'entrano con il bebito, le serate con gli amici, le uscite di casa dopo le nove. Mi mancano gli aperitivi alcolici e le risate in compagnia. Mi manca fare l'amore quando ci va.
Tutto ciò per dirvi che, anche se avere un bambino è una cosa bellissima, non è che sia sempre tutto facile (ma va?). Delle volte ci si sente un po' schiacciati dalle mille incombenze, da una cosa e dall'altra. E' come se di questi tempi la mia vita fosse scivolata dentro ad un Minipimer: sono sbatacchiata da tutte le parti e il tempo mi scivola via dalle mani senza che io riesca a capire cosa ne abbia fatto. L'unica cosa che capisco è che di rado ne ho fatto qualcosa di divertente.


Bisogna dire, focalizzandosi sui problemi concreti, che una delle mie fonti di stress primarie è l'inserimento al nido. Il nido (nel bosco) è fantastico, le educatrici pure, tutto va bene. Ma io purtroppo non posso prendere mezza giornata di permesso dal lavoro e dunque tutto sta procedendo secondo un piano rigidissimo, secondo un sistema a puzzle. E la cosa mi sfianca.
Tra l'altro ieri e l'altro ieri, ho iniziato a lasciare il bebito solo al nido per qualche ora. Non potendomi però allontanare troppo (viste che si tratta delle prime volte in cui è lì senza di me) ho iniziato a passeggiare nel bosco sotto la neve. Il bosco era bellissimo, la neve polverosa, c'era un silenzio totale solo il rumore dei miei scarponi, il fiume scorreva lento e ho persino visto un uccello che sembrava un gufo ma probabilmente era una civetta (o un allocco o un barbagianni..boh!). Vabbé tutto era perfetto. Peccato che non me ne fregasse niente. Avrei preferito essere in un bar in centro a bere latte macchiato e mangiare muffins al cioccolato sfogliando Annabelle. No, per dire.

Sarà poi anche che l'inverno mi ha rotto le palle. Sono arcistufa dell'inverno e della neve e sono stufa che tutti si divertano tranne me. Perché dovete sapere che per lo svizzero tedesco medio la neve è il massimo dello spasso. Per farvi un esempio concreto, oggi sull'uscire dall'asilo nido, una delle educatrici mi fa: "buon pomeriggio e goditi la neve!". No ma dico io, in che senso? dovrei farmi una ciaspolata fino a casa? oppure sci di fondo sulla strada cantonale? o meglio, giocare a palle di neve con il bebito? che caspita dovrei fare? Ma cosa ci posso fare, è questione di mentalità: se io penso a qualcosa di godereccio non mi vengono in mente boschi innevati o sci ai piedi ma piuttosto piedi nella sabbia calda, odore di salsedine e sole sulla pelle.  Che ci posso fare.

Sarà poi anche che sul mio posto di lavoro si è aperta una posizione di assistente del direttore e una vita fa mi sarei anche potuta candidare. Invece l'ha fatto una mia ex collega, una con la quale avevo lavorato qualche anno fa. L'ho incrociata in ufficio mentre si accingeva a fare il colloquio: tacchi alti, vestito impeccabile, trucco perfetto. Baciandola per salutarla ho toccato le punte dei suoi capelli sciolti sulla schiena, punte perfette, quelle che hai quando il taglio è fresco fresco. L'ho vista entrare in sala riunioni lasciando una discreta scia di profumo. E ho pensato ai miei calzini spaiati, ai miei chili di troppo, ai rigurgiti sui vestiti, agli scarponi da neve perenni, alla ceretta che sarebbe da fare, alle occhiaie e alle sopracciglia da Frida che mi ritrovo. Insomma ci siam capiti. E lo so che lei non ha il bebito e io si. Ma permettetemi qualche momento di sincero scoramento.

Nel frattempo la meteo ci assicura che nevicherà tutta la settimana, per la gioia dei bernesi. E io continuo a camminare sul filo.

7 commenti:

  1. Tanti, ma tanti pat pat sulla spalla. Pensa che io ogni tanto penso che quando avevo solo la Belva la vita era molto più facile...vedi te come sono messa!!!

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    1. hi hi hi! E' sempre bello sapere di non essere sole! Comunque...si tira avanti, ci si fa pat pat sulle spalle vicendevolmente in amicizia e si cerca di guardare il lato positivo. Sempre! Un bacino

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  2. Tesoro, coraggio!!!
    Per quanto possa consolarti sappi che anch'io giro con calzini spaiati, intimo da SEMPRE spaiato, chili di troppo che non posso giustificare con la maternità, gambe che non direi impeccabili e sopracciglia retrò.
    Anche a me il freddo ha strarotto e spesso vorrei essere davvero da tutt'altra parte...
    E, il tutto, senza bebito e ansie inerenti!
    Quindi tranquilla, è tutto normale, e soprattutto non ti devi sentire in colpa nè giustificare.
    Ti abbraccio forte! :)

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    1. Sei una grandissima! Questo sì che mi tira su il morale. E' che esistono loro, le donne perfette e poi ci siamo noi "quelle incasinate forever e in ogni caso (con figli o senza, è uguale!). Bella Marta! E dai...che in fondo le sopracciglia retrò potrebbero tornare di moda...

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  3. Punto uno: porta specchietto e pinzetta nel bosco e, mentre aspetti, fatti le sopracciglia.

    Punto due: Rosy amica mia. Resisti altri 4 mesi e poi ti porto io al bar a sfogliare annabelle, ma con una boccia di prosecco. 4 mesi.

    Punto 3: Se ci tieni a diventare vice direttore, metti gli stivali sopra i calzini e vai a fare il colloquio. non credo che gli svizzeri badino molto al look. E poi tu sei fashion! Affitta una tata per un pomeriggio e provaci.

    cmq questo post fa troppo ridere. grande. lamentiamoci.

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    1. Chiara! Va che ci conto...no dico, ti aspetto per aprire la boccia di prosecco con Annabelle. Davvero! Per le sopracciglia, adesso cercherò di attivarmi, anche se credo che la cosa più importante sia mettere via la giacca a vento e gli scarponi...che hanno veramente ma veramente rotto.
      Grazie per la fashion!! Ma la situa assistente del direttore è un tantino complicata. E poi mi trovo bene con il mio fifty fifty...e se sapessi quanto mi costa la tata..ti prenderebbe un coccolone. Laaaamentiamoci!

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  4. Guarda il lato positivo: la ceretta non serve, oramai sei accoppiata e visto che nevica nessuno guarda le gambe, per quando sarà il tempo delle gonne il bebito sarà abbastanza grande da lasciarla fare in pace.

    Alla peggio visto che io sono messa come te ci possiamo sempre iscrivere ad un club intitolato a Janis Joplin che non si depilava eppure faceva furore lo stesso :-)

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