venerdì 28 giugno 2013

Quando il bebito è in vacanza


Innanzitutto mi scuso per la lunghissimna assenza.  Prima di partire avrei dovuto scrivere “blog chiuso per ferie”, è solo che nei preparativi sono andata talmente in ansia che non sono riuscita a combinare più niente. E’ già tanto che io sia riuscita a fare la valigia.

Ebbene siamo stati al mare. Sabbia, sole, pareo, ciabatte, secchiello, paletta e rastrello. Io, il bebito e l’amica mia. Perché dovete sapere che il mio compagno è uno che al mare si stufa, ed è uno che potrebbe definire le vacanze balneari come “vacanze ignoranti”. Io invece al mare non mi stufo proprio per niente e amo crogiolarmi nella mia beatissima ignoranza da spiaggia.
Sì, ok, va bene queste vacanze tutte ombrellone, creme solari e gelati, un tantino ignoranti lo sono, lo ammetto. E devo anche confessarvi che io e la mia amica in tempi pre bebé, pur essendo spesso state in località marittime, mai ci siamo concesse più di due giorni in spiaggia sempre troppo impegnate a scarpinare, visitare, fare e disfare.
Ci sono stati tempi in cui guardavo con sospetto quelli che si facevano ore di viaggio per starsene poi buttati tutto il giorno sulla sabbia a prendere il sole. Di solito mi veniva da dire “per tanto così allora vado in Valle Maggia”, che era un modo gentile per dare un po’ dei pirla (senza nulla togliere alla Valle Maggia, che è un posto bellissimo, è solo che all’epoca era ad un tiro di schioppo da casa mia).
Poi si sa, si cresce, si cambia, si hanno figli piccoli, si fanno le notti in bianco e si sogna, come in un delirio utopico, di potersene stare buttati su un asciugamano senza pensieri tutto il giorno. Deliro utopico, come vi ho detto, perché non fare niente tutto il giorno con un bambino di 12 mesi, non è materialmente possibile. Ma al mare tutto si fa magicamente più semplice.

Per la cronaca siamo stati a Minorca che, sì è vicino a Maiorca, e che sì è in Spagna e che sì è proprio un bel posto. In pratica non c’è quasi niente, ed è per questo che è proprio un bel posto.
Partite cariche come dei muli da soma, abbiamo dovuto gestire la sottoscritta in ansia totale nell’affrontare le prime vere vacanze bebitiche (ok, se escludiamo le disavventure montane ).


E’ che l’idea di prendere il treno, l’aereo, l’autobus e qualche altro non specificato mezzo di trasporto, cercando di tenere la situazione sotto controllo, e senza perdere pezzi per strada, mi sembrava tutto fuorché normale. Ce l’abbiamo fatta, aiutate dal piccolo charmeur (che sarebbe mio figlio), che tra un flirting e l’altro ci ha fatto passare il viaggio in allegria.

E poi, che vi devo dire: il mare era caraibico, c’era un sole grande così e il bebito era magicamente sempre, ma proprio sempre, contento. Io da buona mamma latina ho passato il tempo a rincorrerlo con crema solare, cappellino e a costringerlo a stare dentro l’ombra dell’ombrellone. Ma a parte questo sono riuscita anche a rilassarmi.
Certo il residence da noi scelto era frequentato per la maggior parte da coppie con bambini urlanti e da tedeschi panzoni. Non si può mica avere tutto. Certo, la cucina, per due vegetariane come noi, non era proprio il massimo della varietà e dell’originalità (patate, patate, pasta, uova e poi patate e ancora patate, melone, melone, melone, anguria, insalata) ma siamo tipe che si adattano. Certo giugno è un po’ il deserto dei tartari e vedere solo locali e ristoranti chiusi, non è proprio il massimo della vitalità. Ma chissenefrega. E poi il bebito era talmente felice di giocare con l’acqua, di partire in fuga a quattro zampe sulla sabbia che la sua allegria non poteva che essere contagiosa.

Certo, non siamo state risparmiate dalla sfiga, ovviamente. La mia amica ha preso una tosse tipo asnina, le si è tappato il naso e al bebito è venuta un’irritazione al didietro causata da sfregamento contro sabbia. Poi tutto si è risolto. Meno male.
Vabbé l’unico neo è che è durato troppo poco. Perché poi uno torna in quel di Berna, dove ci sono sì e no quindici gradi (e ho arrotondato per eccesso), dove ti devi rimettere calze, giacca, maglione e magari anche il cappellino (ma non per proteggerti dal sole), diciamoci la verità…un po’prende male. E poi avevamo giusto iniziato a prendere il ritmo giusto, che già era ora di partire. Che palle.

Comunque per chi si preparasse ad affrontare vacanze bebitiche, mi sento ora (dopo questa brevissima esperienza) di dare qualche consiglio:

-    Usare costumi da bagno, pannolini da spiaggia o quant’altro vada a contatto con il culetto bebitico, può essere controproducente. Meglio modalità palle al vento, così si possono evitare irritazioni da sabbia. però vi avverto, ci si può ritrovare in situazione un tantinello imbarazzanti, come quando l’ho beccato che studiava da vicino una sua non profumatissima produzione.

-    E’ inutile cercare di pulire i bebiti dalla sabbia, ne usciranno comunque panati come delle cotolette. Bocca, orecchie, faccia compresi. L’alternativa è costringerli, tutti vestiti, sull’asciugamano. Sì però dai, che noia.

-    La crema solare spray è d’obbligo. Se pensate d’incremarli con una crema non spray…bé auguri.

-    Per tenerlo il più possibile all’ombra, ho usato il trucco del catino. Ovvero, prendete un catino, riempitelo d’acqua e mettetelo nella zona dove sperate che lui resti il più a lungo possibile. L’attrazione è talmente fatale che funziona.

-    Prendete un ombrellone

-    Se allattate, preparatevi all’assalto della tetta, credo sia inevitabile. Il bebito si appendeva al sopra del bikini con una tale nonchalance che non potevo proprio dire di no. Comunque al mare, santa tetta. Perché ti evita di portarti dietro biberon e armamentari vari. E quando si rilassava lui mi rilassavo anch’io

-    In valigia mettete tanti body e del sapone di marsiglia per lavaggio a mano. Così evitate di portarvi dietro quantità industriali di vestiti

-    E poi, godetevela e state tranquilli. Annullato il problema scottature (grazie a crema, cappellino e catino) e il problema pericolo annegamenti (piantando l’ombrellone non proprio a un metro dall’acqua…) bé rilassatevi. Al mare è difficile che infili le dita nella presa, si chiuda le mani nei cassetti, si tiri addosso i mobili. E se cade, atterra sul morbido. Un bel sollievo, no?

Insomma tutto ciò per augurare buone vacanze a chi ancora deve andare in vacanza. E per dirvi che vi invidio. Tanto. E’ come quando prendi il gelato con un’amica, tu lo finisci prima di lei e ne vorresti ancora...e allora rimani lì a guardarla con aria imbesuita. Non so se ho reso l’idea.


4 commenti:

  1. A eri di fronte a me e non dici niente? Noi siamo in Italia, approposito il volo com'e' andato? Martedi partiamo per la Croazia, missione camping su un isola semideserta, vediamo come andrà, zero residence noi siamo molto basici e Marc si adatterà... eheh io voglio solo dormire!

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    1. In effetti che cafona. Il volo è andato benissimo...all'andata nanna violenta attaccato alla tetta, al ritorno interesse dilagante per tutte i fogliettini vari infilati nel taschino di fronte al sedile. La Croazia è bellissima e lì ci sono campeggi stupendi! Io senza uomo sono molto meno easy...ma adesso qualche giorno di campeggio lo vogliamo provare pure noi. Intanto buone vacanze. Che invidia.

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  2. Le vacanze sono sempre fantastiche! Con i bimbi poi è incredibile, tutto diventa magico come se vedessi il mondo con i loro occhi.
    Sai che io ho sempre usato la crema normale e non ho mai avuto problemi, nè con la prima, nè con il secondo? Però è anche vero che non sono una fissata che la mette ogni cinque minuti...e poi sono una di quelle che si piazza a un metro dall'acqua, che altrimenti mi toccherebbe comunque stare lì, ma senza ombrellone! Ho due figli piuttosto acquatici :)

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    1. Concordo in pienissismo!
      mmmm mi sa che io sono una fissata con la crema solare...infatti gliela mettevo ogni 5 minuti. Mmmm mi sa che sono una fissata in generale, se adesso mi dici che si può fare pure a due metri dall'acqua...
      E che io ho tendenza ad addormentarmi...
      Comunque sì le vacanze son fighissime. Che palle però tornare a casa!

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