venerdì 21 dicembre 2012

Il nido nel bosco e lo zoo


mandala di Kath Klein

Di recente ho incontrato un'altra giovane mamma, una che vive qui nel quartiere Murifeld e che ha un bambino di poco più grande del bebito. Mi racconta spensierata che il suo bimbo ha trovato un posto alla "famosa" Waldkita. Che sarà mai questa "Waldkita", direte voi.

In pratica si tratta di un asilo nido nel bosco. Che c'è di strano? niente, solo che l'asilo nido è il bosco. O meglio il bosco è l'ambiente nel quale i bimbi passano le loro giornate, l'ambiente nel quale mangiano, giocano, fanno esperienza. In pratica i bimbi della "Waldkita" sono sempre fuori, con qualsiasi tempo e non hanno giocattoli convenzionali, giocano con quello che la natura gli offre.


La prima volta che ho sentito parlare di questo asilo nido è stato il giorno in cui ho chiamato l'ufficio del comune di Berna per farci mettere nella chilometrica lista d'attesa degli asili nido pubblici. Ricordo che la gentilissima signorina mi disse:
"vuole mettersi anche nella lista per la Waldkita?"
e io: "e che cosa sarebbe"
e lei: "praticamente è un asilo nido nel bosco, dove i bambini stanno fuori con qualsiasi tempo, neve e pioggia incluse" e io "ah, ma scusi anche così piccoli?"
e lei: " bé sì, ma per i bebé c'è una casetta"
"ah, ho capito...ma scusi, tipo i più grandi per mangiare e fare pipì, come fanno?"
"usano la baracca della forestale"
"ah....va bene mi metta in lista"

Poi tra un accadimento e l'altro ho smesso di sperare nelle varie liste d'attesa e mi sono buttata, mio malgrado, nella catastrofica impresa Tagesmutter.

Tornando all'altra mamma incontrata nel quartiere, questa mi dice: "non è possibile che è da tutto questo tempo che sei in lista e ancora non hai un posto! E poi so per certo che alla Waldkita stanno formando un nuovo gruppo. Devi essere insistente, io chiamavo in comune una volta alla settimana".
E così salta fuori, come diceva la mia cara nonna, che bisogna "vess bon a picaa i port" (ovvero: "bisogna essere capaci a bussare alle porte"). Quindi detto, fatto ho preso il telefono:

"Si, salve buongiorno...chiamavo per un'informazione"
"Mi dica"
"ehhh..io è da un po' che sono in lista d'attesa..bla, bla..e ho sentito che c'è una nuovo asilo nel bosco...bla...bla e la Tagesmutter, un disastro e la tata costa un capitale e bla..bla e siamo proprio in una situazione difficile bla..bla"
"mmmmm"
"e quindi bla..bla...bla..."
"scusi, sa credo che lei abbia sbagliato numero" (anzi no, mi dice con tipico aplomb bernese "Sie sind am falschen ort gelandet" che letteralmente vorrebbe dire "lei è atterrata nel posto sbagliato")
"ah, oh, mmmm"
"si, ecco, qui è lo zoo"

Bene, meno male che non sono atterrata nella gabbia dei leoni. Primo tentativo da "picaa i port" miseramente fallito.
Comunque, poco dopo sono riuscita a chiamare nel posto giusto. E oggi pomeriggio ho avuto un incontro con la responsabile della Waldkita che mi ha mostrato la casetta e ...il bosco.
E così vi annuncio che il bebito a partire dalla prossima primavera, sarà un uccellin di bosco. Per la gioia di mamma e papà. Sono tutta gasata, ve lo dico.
Sul concetto pedagogico dell'asilo nido nel bosco ci vuole un altro post. Per il momento guardatevi questo:
http://www.swissinfo.ch/eng/multimedia/video/Forest_nursery.html?cid=15731380

E ascoltatevi questa:



2 commenti:

  1. Sicuramente è un'esperienza da seguire e da valutare in base ai riscontri. Attecchirebbe difficilmente in Italia nel futuro prossimo, intanto si possono valutare i risultati dei paesi alpini e nordici.

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  2. Ciao! Mi pare che il Trentino ci sia qualcosa del genere...e pare anche che stia per arrivare anche nella Svizzera italiana. Staremo a vedere.
    Nel frattempo i "Waldbimbi" se la spassano alla grande..almeno a sentir loro!

    RispondiElimina

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