Una di queste è la quotidianità.
Quando il bambino è proprio appena, appena nato, si è talmente assorbite che tutto il resto non conta: il centro dell'universo è la nuova creatura e non te ne frega niente di crearti una nuova "normalità".
Poi piano, piano il tempo passa e piano, piano l'esigenza di nuovi equilibri si fa sempre più forte.
A quel punto si cercano nuovi spazi, si cerca di fare delle cose, si cerca di fare altro che non sia occuparsi della creatura. Si cerca di vivere insieme a lui.
E vi assicuro che non è facile.
Naturalmente il problema principale, penserete voi, è che avere un figlio ci impedisce di fare certe cose.
In realtà, secondo me, con un bambino si possono fare tante cose. Il problema è riuscire a farle con spensieratezza. In pratica è un po' come andare in giro con un vaso Ming, si sta sempre con il pensiero che è una cosa fragile che se va in mille pezzi è un grosso guaio. Ecco.
In questi ultimi giorni, però, ho preso a morsi la normalità.
Il mio compagno, e diversi amici, hanno tenuto uno stand gastronomico ad una festa molto famosa qui a Berna. Per tutta la durata del Festival io e il bebito abbiamo bazzicato qua e là, spensierati. Io ho mangiato, ascoltato musica, annusato l'aria estiva, incontrato amici e lui...anche. Il bebito ha smesso di dormire di colpo nella fascia e ha iniziato a guardarsi in giro interessato, tenendo la testolina il più "fuori" possibile (e guai a coprirlo). L'ho cambiato su una panchina, allattato un po' ovunque, sono uscita di casa alle tre del pomeriggio (dicendomi oggi resto fuori un'oretta) e sono rientrata alle undici di sera.
E poi qualche giorno dopo siamo andati tutti e tre in gita. Abbiamo "scalato" la collina bernese più famosa (il Gurten) e la scalata è stata la mia prima impresa "sportiva" da un bel po' di tempo a questa parte (se escludiamo il parto, naturalmente). Abbiamo steso una coperta e mangiato tutti e tre in mezzo ad un prato il panino con la frittata fatta dal papà.
E' stato bello. E' stato spensierato. Piano piano la normalità arriva.
Il mio compagno, e diversi amici, hanno tenuto uno stand gastronomico ad una festa molto famosa qui a Berna. Per tutta la durata del Festival io e il bebito abbiamo bazzicato qua e là, spensierati. Io ho mangiato, ascoltato musica, annusato l'aria estiva, incontrato amici e lui...anche. Il bebito ha smesso di dormire di colpo nella fascia e ha iniziato a guardarsi in giro interessato, tenendo la testolina il più "fuori" possibile (e guai a coprirlo). L'ho cambiato su una panchina, allattato un po' ovunque, sono uscita di casa alle tre del pomeriggio (dicendomi oggi resto fuori un'oretta) e sono rientrata alle undici di sera.
E poi qualche giorno dopo siamo andati tutti e tre in gita. Abbiamo "scalato" la collina bernese più famosa (il Gurten) e la scalata è stata la mia prima impresa "sportiva" da un bel po' di tempo a questa parte (se escludiamo il parto, naturalmente). Abbiamo steso una coperta e mangiato tutti e tre in mezzo ad un prato il panino con la frittata fatta dal papà.
E' stato bello. E' stato spensierato. Piano piano la normalità arriva.
Che bello questo post! Mi ci voleva per tirarmi un po' su il morale, siamo appena rientrati dalle vacanze con i suoceri... una tragedia (o quasi), sono nervosa e più stanca di prima, mai più una cosa del genere!!! Che poi mi hanno anche fatto innervosire la bimba, che nervi :-(
RispondiEliminaOh noooooo! Che palle le vacanze tragedia! (a volte sono peggio che andare a lavorare). E i bimbi sono i primi ad innervosirsi in certe situazioni. Dai, dai...che magari tra poco vi (tu e la popa!) fate un giretto da queste parti per una minivacanzina (appena avremo una casa un pochino più grande!). Un bacio!
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